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Lasciamo un po’ di spazio
alla riflessione personale;
concediamo qualcosa an-
che al silenzio. Rientra in
te stesso e cerca di sot-
trarti a qualsiasi frastuono.
Guarda se hai dentro di te
una dolce e segreta cella
della tua coscienza, dove
tu non faccia del chiasso,
tu non abbia a litigare o a
combinare liti, a meditare
discordie e caparbietà. Sii
mansueto nell’ascoltare la
Parola, per poterla inten-
dere.
(Disc. 52,9,22)
Tu, fissando la radice nella
parola di Dio che rimane in
eterno, sii una pianta viva
là dove nessuno vede. Dice
l’Apostolo: Voi siete morti
e la vostra vita è nascosta
con Cristo in Dio. Là è la
tua radice, là vivi.
(Disc. 25/A,1)
Ti sia come specchio la Sa-
cra Scrittura. Questo spec-
chio ha un riflesso non
menzognero, un riflesso che non adula, La Parola sarà (per l’uomo) come l’olio
che non ha preferenze per alcuno. Se sei sulla fiamma. Se c’è in lui qualcosa da
bello, lì ti vedrai bello; se sei brutto, lì ti nutrire, essa lo nutre, lo fa crescere, lo
vedrai brutto. fa durare.
(Disc. 49,5) Per altri la lettura sarà come una fiamma
accostata all’esca; se prima non brucia-
L’uomo riesce a raddrizzare la propria via va, prenderà subito fuoco non appena le
osservando le parole del Signore. Ci rie- parole giungeranno ad essa. Per alcuni,
sce perché Dio lo sorregge e opera in lui. dunque, sarà un recare alimento al fuoco
(Esposiz. sul Salmo 118, D.5,4) che già esiste; per altri un accendere la
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