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perché l’unità è superiore al conflitto» ed esortando nei beni spirituali. Chiara pre-
(Gaudete et exsultate 88). Anche se «non è gava per chi le faceva del male e anche per
facile costruire questa pace evangelica che quelli che avevano recato e recavano danno
non esclude nessuno, ma che integra anche al monastero e li aiutava spiritualmente e
quelli che sono un po’ strani, le persone dif- materialmente come poteva.
ficili e complicate... quelli che sono diversi» La ricerca della pace impegna Chiara nella
(Gaudete et exsultate 89). difesa della retta dottrina, contro ogni falsi-
Chiara si presenta come colei che cerca di ficazione eretica. È il caso di frate Bentive-
perseguire la pace per farla propria e farla gna da Gubbio, che era stimato uomo santo
regnare intorno a sé. È una donna interior- e chiamato apostolo. Chiara ne scoprì l’erro-
mente in pace, vittoriosa su se stessa e sulle re e lo accusò di eresia difendendo la verità
passioni, capace di donare agli altri la pace della fede cattolica, con una sorprendente
nella verità e nella carità. Come esorta papa determinazione: «Io non ho paura né avrei
Francesco: «Seminare pace intorno a noi, paura di predicare la mia fede per tutto il
questo è santità». La nostra santa vive in mondo, tanto grande è la fede che Dio mi ha
prima persona l’insegnamento di Agostino, dato». Per la difesa delle verità di fede era
il quale raccomandava ai pacificatori di fare pronta ad affrontare la morte con il marti-
pace in primis in se stessi: rio. Pur non avendo un’istruzione elevata,
«Chi sono i pacificatori? Coloro che procu- Chiara sa che la pace è assicurata quando
rano la pace. Vedi delle persone in disaccor- non si devia dalla conoscenza della Scrittu-
do tra loro? Sii tra loro operatore di pace. ra e delle verità di fede. È dunque assistita
Parla bene del primo al secondo e vicever- dai doni dello Spirito e in modo particola-
sa. Ascolti del male riguardo a uno di essi re dalla sapienza, che le consente di tenere
da parte dell’altro come da uno ch’è adira- colloqui e insegnamenti, nei quali parla in
to? Non lo manifestare; dissimula l’insulto modo così spirituale e profondo, che ai pre-
ascoltato dall’adirato, da’ un leale consiglio senti sembra di non poter mai stancarsi di
per la concordia. Ma se vuoi essere pacifica- ascoltarla, così da essere infiammati verso il
tore tra due tuoi amici che sono in discor- bene e la virtù, con una più grande volontà
dia, comincia da te stesso ad essere pacifico: di servire Dio.
devi mettere in pace te stesso interiormen- Nel suo ruolo di badessa del monastero,
te, dove forse sei in lotta quotidiana con te Chiara avverte su di sé la responsabilità di
stesso» (serm. 53/A, 12). una guida sicura che possa edificare gli udi-
Chiara è attenta a riprendere vizi e peccati e, tori e difendere i meno esperti nella dottri-
se vedeva che veniva fatto qualcosa contro na, preservandoli dalla morte del peccato.
Dio, sempre immediatamente vi si oppone- Così quando incontra frate Giovannuccio
va; con le sue parole dimostrava che anche da Bevagna, i cui inganni diabolici, spac-
i peccati veniali erano molto gravi, poiché ciati per esempi di santità, vennero svelati
dalle colpe lievi presto si sarebbe giunti ai da Chiara, la quale con molto fervore e deli-
peccati gravi. Ma nella correzione non per- catezza di sentimenti biasimò e rimproverò
deva di vista compassione, delicatezza e ca- il frate: «Fratello, non è pace questa che tu
rità verso il prossimo bisognoso, istruendo chiami pace; anzi è morte, perché, quando
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