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more come assoluto ed impossibile per
una donna concepita come “donna an-
gelo”, “donna angelicata”.
Nella visione degli stilnovisti, la don-
na ha la funzione di indirizzare l’animo
dell’uomo verso la sua nobilitazione e
sublimazione: quella dell’Amore asso-
luto identificabile pressoché con l’im-
magine della purezza di Dio. La donna
angelicata, che in genere è identifica-
ta con un nome proprio, basti pensare
alla Beatrice di Dante, è oggetto di un
amore tutto platonico ed inattivo: non ci
sono atti di conquista o di semplice cor-
teggiamento. Parlare di lei è pura ascesa
e nobilitazione dello spirito, puro elogio
e contemplazione descrittiva e visiva che
rappresenta per il poeta la propria ispi-
razione. Guido Guinizzelli, nella sua can-
zone Al cor gentil rempaira sempre amo-
re, che è il manifesto del Dolce stil novo,
nei versi finali, immagina di potersi giu- con versi variabili e rime non perfette.
stificare di fronte a Dio che lo interroga Di argomento religioso, erano cantate
sul motivo per cui indirizzò ad un essere da gruppi di persone in genere chiamati
umano le lodi e l’amore che invece con- “laudesi” come a Cortona.
vengono soltanto a Lui e alla Madonna; I temi principali erano la vita di Gesù, so-
a tali domande egli si giustifica testimo- prattutto la sua passione, ma non man-
niando l’angelicità delle sembianze della cavano inni di lode alla Madonna e ai
donna amata: “Tenne d’angel semblan- santi più importanti come S. Maria Mad-
za / che fosse del tuo regno; / non me fu dalena o S. Francesco; più che altro si
fallo, s’in lei posi amanza”, cioè “aveva metteva in evidenza l’umanità di Cristo,
l’aspetto di un angelo che apparteneva i suoi dolori e quelli della Vergine Addo-
al tuo regno, non feci peccato se posi in lorata. Un significativo esempio è que-
lei il mio amore”. sta lauda tradizionale umbra dei tempi
Che cosa poteva conoscere sorella di Sorella Chiara: Dove vai, matre Maria?
Chiara di Damiano di tutto ciò? Assolu- / desolata per questa via? / Vo’ cercan-
tamente niente! Ben diverso invece è il do il mio figliolo, / ha tre dì che non lo
movimento della poesia religiosa popo- trovo. / Je risponde Maddalena: / “O
lare che si sviluppò ai suoi tempi: quello Maria, de grazia piena! / L’ho trovato su
delle “laude”. Le “laude” erano compo- quel monte, / con le man legate e gion-
sizioni poetiche irregolari fatte di strofe te. / La Veronica l’asciugava, / l’asciuga-
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