MONTEFALCO LA 'RINGHIERA DELL'UMBRIA'
Montefalco, Benozzo pinse a fresco
giovenilmente in te le belle mura,
ebro d'amor per ogni creatura
viva, fratello al Sol, come Francesco.
Dolce come sul poggio il melo e il pesco,
chiara come il Clitunno alla pianura,
di fiori e d'acqua era la sua pintura,
beata dal sorriso di Francesco.
E l'azzurro non désti anche al tuo biondo
Melanzio, e il verde? Verde d'arboscelli,
azzurro di colline, per gli altari;
sicché par che l'istesso ciel rischiari
la tua campagna e nel tuo cor profondo
l'anima che t'ornarono i pennelli.
D'Annunzio
Montefalco (Perugia) si erge a 473 m sul livello del mare al centro delle valli del Clitunno, del Topino e del Tevere, la città è stata definita, per la sua pittoresca bellezza: "Ringhiera dell'Umbria".
La collocazione strategica ha conferito a Montefalco, lungo i secoli, un ruolo assai importante per la difesa e il controllo di questo vasto territorio. Il nome le venne attribuito nel 1249-50, dopo il soggiorno dell’imperatore svevo Federico II, grande appassionato di caccia al falcone.
Montefalco si presenta come un abitato fortificato da una doppia cinta di mura su cui si aprono ben 5 porte di accesso. Queste, i tortuosi vicoli che si aprono a raggiera dalla piazza centrale a forma circolare e le antiche Chiese, rimandano ad un atmosfera sospesa nei secoli. È ricca di palazzi signorili, di Chiese e di tesori d’arte di grandi artisti quali il Gozzoli, il Melanzio e altri appartenenti alla scuola umbro-giottesca.
Fuori dalla cinta muraria, si stende il ridente gioco delle colline, disseminate da piccole ed antiche borgate.
Il suo paesaggio ameno, il paese accogliente e la ricchezza di arte e di memorie anche nei suoi dintorni, offrono preziose occasioni, al turista ed al pellegrino, per ritemprare il corpo e lo spirito.
La cittadina è rinomata per la presenza di antica santità e per gli affreschi delle sue Chiese, riferimento signficativo per la conoscenza della pittura umbra e una tappa importante della spiritualità umbra.