O Segnore, qui sci salli e quali sono le scale per le quali sci sali?
Non se po salire, Segnore, se non chi è enflammato d’amore.
S.Chiara da Montefalco
Il pellegrinaggio è un cammino di preghiera come il Santuario è un luogo di preghiera. In ogni sua tappa la preghiera anima il pellegrinaggio e la Parola di Dio ne è luce e guida, nutrimento e sostegno.
Il pellegrinaggio, esperienza religiosa universale, è un’espressione tipica della pietà popolare, strettamente connessa con il Santuario, della cui vita costituisce una componente indispensabile: il pellegrino ha bisogno del Santuario e il Santuario del pellegrino.
Quando il pellegrinaggio è compiuto in modo genuino, il fedele ritorna dal Santuario con il proposito di “cambiare vita”, di orientarla più decisamente verso Dio, di dare ad essa una più marcata prospettiva trascendente.
Il pellegrino che si reca al Santuario è in comunione di fede e di carità non solo con i compagni con i quali compie il “santo viaggio”, ma con il Signore stesso, che cammina con lui come camminò al fianco dei discepoli di Emmaus (cf. Lc 24, 13-35).
Il Pellegrino è in comunione
- con la sua comunità di provenienza e, attraverso di essa, con la Chiesa dimorante nel cielo e pellegrinante sulla terra;
- con i fedeli che, lungo i secoli, hanno pregato nel Santuario;
- con lo spazio, che circonda il Santuario, di cui ammira la bellezza e che si sente portato a rispettare;
- con l’umanità, la cui sofferenza e la cui speranza si manifestano variamente nel Santuario, e il cui ingegno e la cui arte hanno lasciato in esso molteplici segni.