artigianato BELGLIÈ

Cantava Santa Chiara da Montefalco: “Belgliè, Belgliè, Belgliè vita eterna!”
È Bella, È Bella, È Bella la vita eterna!

Belgliè sono i prodotti artigianali creati dalle Monache Agostiniane di Santa Chiara da Montefalco per sostenere il Monastero, le opere di carità e l’accoglienza per il ristoro spirituale.
Dalle nostre mani nascono i prodotti originali e personalizzati che troverai in Monastero.

 

10rosari                    50rosari                   pater nostri

 

All’interno del Monastero esiste un giardino, noto come il Giardino di Santa Chiara, un piccolo fazzoletto di terra che Chiara stessa curava e coltivava.
Quì le apparve Gesù Pellegrino, che le consegnò un bastone da piantare. Miracolosamente germogliò, divenne un grande albero e si moltiplicò. Il suo nome è Melia azedarach
ma comunemente chiamato “Albero dei paternostri o “Albero di Santa Chiara, originario dell’Himalaya.
Sin dal Medioevo i suoi semi legnosi e bucati, venivano infilati in numero di 33, gli anni di Gesù, come una corona per la recita del Padre Nostro, prima della devozione del S. Rosario.
Queste corone facevano parte del corredo degli antichi pellegrini, che raggiungevano i luoghi santi. Un’interessante coincidenza, se si pensa che proprio il misterioso Pellegrino lasciò a Chiara il suo bastone, origine della nostra famosa pianta.

I suoi acini, si trovano già nominati, per via di una guarigione, in una testimonianza dell’antico Processo di canonizzazione, datata 3 luglio 1319, ma verificatasi nel 1315. Si parla infatti di “un paio di Pater noster”:

“Costumano ancora dare (le monache) alcuni granelli piccioli, che sono frutto d’un albero chiamato sicomoro; il quale albero come attesta la comune tradizione, nacque da un secco bastone d’un Pellegrino, che dopo haver un giorno discorso alla lunga con la Beata, nel partir che fece, lasciolle il suo bastone; e la Beata Chiara havendolo preso, lo piantò nell’horto, che produsse e produce fino ai giorni nostri simili granelli. Tengo, che questo Peregrino fusse l’istesso Cristo, che in tal forma si lasciasse veder alla Beata Chiara” (Giovan Battista Piergili da Bevagna, 1640).