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32.55). Nessuno può è immediata in quan-
credere contro la sua to alla remissione dei
volontà, ma bisogna peccati, è progressiva
aggiungere subito che in quanto al rinnova-
la volontà di credere è mento interiore. Re-
un dono di Dio; anzi, sta infatti la lotta tra
la stessa volontà non la carne e lo spirito,
si determinerebbe a resta la infirmitas, che
credere se Dio non dev’essere curata per
esercitasse su di essa tutta la vita, restano
un’azione suasiva e di le passioni disordina-
chiamata. Dio, infatti, te che devono essere
chiama alla fede ope- ricondotte all’ordine,
rando nell’uomo con affinché l’uomo possa
azione suadente e ciò vivere nella giustizia.
non solo esteriormen- Perciò la libertà cresce
te attraverso le «esor- con il crescere della
tazioni evangeliche», giustizia, della retti-
ma anche interiormen- tudine morale, della
te, dove nessuno ha in potere ciò che santità. L’uomo vive non più secondo la
gli venga in mente; però consentire alla carne, cioè in balia delle sue sole possi-
chiamata o dissentirvi appartiene alla bilità, ma vive nello Spirito, cioè in una
propria volontà (ivi, 34.60). relazione di vita con Dio.
La grazia rende figli ed eredi di Dio
5. La grazia nella vita del cristiano L’adozione a figli è presentata come il
La grazia giustifica il peccatore fine stesso dell’Incarnazione: Lo Spiri-
La redenzione di Cristo ha concesso la to del Figlio grida in noi: Abbà, Padre
grazia all’umanità di essere liberata dal (Gal 4,4-7); l’essere guidati dallo Spiri-
peccato, dall’errore e dalla morte. Il to significa essere figli: Lo Spirito ci fa
peccato è la vera alienazione dell’uomo, gridare: Abbà, Padre (Rm 8,14-17). Lo
dal quale ci libera Colui che non ha co- Spirito opera in noi la filiazione con Dio.
nosciuto il peccato: Tutti hanno peccato Sant’Ireneo affermava che lo Spirito è la
e sono privi della gloria di Dio, ma sono comunicazione di ciò che è più tipico di
giustificati gratuitamente per la sua gra- Cristo, ossia il suo essere Figlio. La grazia
zia, in virtù della redenzione realizzata ci ammette alla comunione che il Figlio
da Cristo Gesù (Rm 3,23-24). Questa è la ha con il Padre, ed essendo resi confor-
situazione comune a tutti gli uomini, così mi al Figlio abbiamo accesso alla comu-
come comune a tutti è la grazia di Cri- nione con il Padre. Lo Spirito, effuso su
sto. Dio solo è giusto e può giustificare; ogni uomo, fa sì che la filiazione divina
occorre dunque affidarsi alla gratuità del appartenga ad ogni uomo che accoglie
suo amore. La nostra giustificazione, se il dono, ossia lo stesso Spirito Santo.
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